equitazione sentimentale




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DeSevyCop

PREFAZIONE
L'equitazione non dovrebbe essere considerata come una scienza esatta, è un'arte le cui modalità variano nel tempo e nello spazio e i cui principi, che non dovrebbero avere alcuna
caratteristica di dogma, devono necessariamente adattarsi al tipo di utilizzo del cavallo proprio a ciascuna epoca, a ciascun paese, a ciascuna civiltà.
È cosÌ che vediamo gli Arabi usare dei mezzi di tenuta e di conduzione che non hanno alcun rapporto con quelli che pratichiamo noi, tuttavia essi sono meravigliosi cavalieri e ottengono dai propri cavalli una velocità e un'istantaneità di obbedienza che provocano I'ammirazione di chiunque li veda all'opera.
Si può dire altrettanto dei Cosacchi la cui equitazione differisce da quella degli Arabi tanto quanto la nostra.
I grandi cavalieri del XVI e XVII secolo, i Pluvinel, i Newcastle, ecc. praticavano un tale genere di equitazione che oggi saremmo tentati di qualificare ridicola, ma che era in rapporto con l'uso che essi facevano del cavallo, pesanti palafreni sui quali essi si destreggiavano per dominare e eliminare gli awersari nei combattimenti, destrieri che maneggiavano nei caroselli per pavoneggiarsi all'occhio della dama dei loro pensieri.
Quando la monta americana fece la propria apparizione sui nostri ippodromi, questa innovazione fu accolta con indignato stupore, oggi si è imposta e nessun jockey avrebbe l'idea di guidare diversamente un vincitore.
Gli enormi ostacoli dei concorsi belgi e italiani, Ie gare di potenza, hanno portato i cavalieri dell'epoca attuale a saltare con il corpo in avanti; all'inizio ci fu un concerto di proteste e di sarcasmo, gli tfficiali, tentati di imitare questo gesto nelle prove militari, si videro richiamati all'ordine e penalizzati per la cattiva nota dello stile. Ma una trasferta a Torino fu la via di Damasco degli écuyers di Saumur e, immediatamente, sembrò antidiluviano saltare con il corpo all'indietro.
Senza dover moltiplicare questi esempi, si può affermare che I'arte dell'equitazione evolve praticamente di continuo e non è troppo felicitarsene quando questa evoluzione trova una base
seria nell'osservazione ragionata, aiutata dalla documentazione fotografica e cinematografica, e nello studio paziente e scientifico del meccanismo animale.
Quando dei cavalieri appassionati per tutto ciò che inerisce l'uso del cavallo, si impegnano in ricerche sperimentali approfondite, quando ci fanno sapere il "perché" di certi
fenomeni di locomozione noti, ma inesplicabili, quando essi forniscono con questi lavori delle teorie nuove, bisogna portar loro rispetto. E se Ie loro conclusioni urtano talvolta contro le idee
vigenti, se si traducono in critiche troppo severe o in principi troppo assoluti, bisogna guardarsi dal serbar loro rancore, anche quando l'ardore delle loro convinzioni li porta troppo lontano,
anche quando sembrano scostarsi dai sentieri battuti, che, per gli spiriti ortodossi, costituiscono I'unica giusta via.
L'autore della presente opera, la cui personalità si nasconde dietro 1o pseudonimo di "Capitano de Sevy", è uno di questi infaticabili ricercatori. Tutti gli uomini di cavalli hanno letto con il massimo interesse i due volumi che ha già pubblicato: "Les allures et le caaalier" e " SAttt d'obstacles et galop de course" , in cui ha sviluppato delle teorie estremamente nuove e documentate sul meccanismo delle andature, accompagnandole con una serie di eccellenti riproduzioni fotografiche; in particolare ha messo in luce nella maniera più originale, I'influenza del gesto là dove si era finora cercata solo f influertza della posizione.
Perseguendo le proprie pazienti investigazioni, il capitano de Sevy, in questo nuovo studio, dopo aver analizzato le ripercussioni dei movimenti del cavallo sull'assetto del cavaliere, ci mostra come è possibile attenuare con la posizione I'effetto delle reazioni del cavallo, e attraverso quali ammorbidimenti, scelti con logica, è possibile far adattare il corpo de1 principiante a questa posizione, che, per quanto si possa dire, è sempre acquisita ben più che naturale.
Negli ultimi capitoli, egli ha esaminato I'utilizzo delle diverse andature, in base a quanto ha ricavato dall'espefienza e dalla scienza, e presenta infine un quadro largamente tratteggiato di
quello che è stata la posizione dell'uomo a cavallo attraverso le varie epoche, incominciando da Senofonte per finire con i precetti dei nostri ultimi regolamenti militari.
" Assetto, andature e reazioni" otterrà certamente il più che legittimo successo. I giovani istruttori vi troveranno dei preziosi insegnamenti e i vecchi cavalieri, come colui che scrive queste righe, saranno riconoscenti all'autore per aver elargito loro l'insieme di questi studi equestri, che, quando si ama appassionatamente il cavallo, non bisognerebbe md tralasciare.

Général De Lagarenne
Ispettore generale anziano delle rimonte.

INDICE

PREFAZIONE.................................................................................................................................7
INTRODUZIONE .........................................................................................................................11

PRIMA PARTE - L'ASSETTO -

CAPITOLO I

ELEMENTI DI OSSERVAZIONE ..................................................................................................15
Differenza di atteggiamento tra il cavaliere istruito e il principiante...........................................15
Esame del cavaliere istruito e del principiante.
-Differenze osservate: differenza di equilibrio, di
scioltezza, le loro cause.
- Posizionedel1e cosce.
-Movimenti delle braccia del principiante.

 CAPITOLO II

- SCOPO DELL'ISTRUZIONE A CAVALLO -.................................................................................19

§ I - Rimessa in equilibrio del busto..........................................................................................19
Sono possibili due procedimenti.

 § II - Necessità di associare la scioltezza all'equilibrio................................................................19
Come questa condizione si realizzi nei due
precedenti procedimenti.

§ III. - Altri scopi da raggiungere...............................................................................................22

Indipendenza del movimento delle braccia.
Discesa delle cosce.

§ IV. - Conclusione......................................................................................................................22

CAPTTOLO III

- L'ASSETTO...............................................................................................................................23

§ I - Definizione...........................................................................................................................23
- Secondo il Regolamento.
- Secondo il Manuale di equitazione e di addestramento.
- Critica - Tentativo di una definizione razionale.

§ Il. - Dei diversi tipi di reazioni..................................................................................................24
- Improprietà del termine reazione come causa di spostamento.
- Reazioni verticali. Cause degli spostamenti verticali del cavaliere.
- I loro effetti. - Reazioni orizzontali.

§ IlI. - Studio degli effetti delle reazioni verticali.........................................................................30
Mezzi per combatterle. - 1. Procedimento di istruzione. - 2. Procedimento di applicazione.
- Altri procedimenti per sfuggire alle reazioni verticali. - Busto indietro. - Movimenti di bilanciere (gambe,braccia). - Comparazione dei due primi procedimenti.

CONCLUSIONE ..........................................................................................................................37
§ IV. Ammorbidimento appropriato allo scopo precedentemente fissato.....................................38
I. Ammorbidimento delle reni....................................................................................................38
II. Ammorbidimento delle articolazioni coxofemorali..................................................................42
III Ammorbidimento dell' articolazione del piede.......................................................................42

SECONDA PARTE - ANDATURE E REAZIONI -

CAPITOLO I

- ANNOTAZIONI COMPLEMENTARI SULLE ANDATURE DEL CAVALLO -...................................45
§ I. - Intervento delle forze interiori nel gioco degli arti alle differenti andature.........................45
- Le forze interiori interessano il gioco degli arti.
- A una data velocità deve corrispondere una determinata andatura.

§ II. - Utilizzo razionale delle diverse andature............................................................................47
Passo. - Trotto. - Galoppo. L'allenamento mediante il nuoto.

§ III. - Ruolo del bilanciere nel movimento del cavallo.................................................................56
- Movimento al passo. - Immobilità al trotto. - Causa. Il suo gesto nel caso di una zoppia anteriore, posteriore. - Spiegazione. - I1 cavallo deve mangiare a terra. - Non si deve cercare di rilevare la testa del cavallo zoppo. - Perché il cavallo in libertà inclina il proprio bilanciere dal lato inverso alla curva che descrive.

§ IV. - Il passo ............................................................................................................................62

Il passo nelle discese; come mezzo diaddestramento; come mezzo di allenamento.

§ V. - Il trotto ..............................................................................................................................63
Vantaggio per I'istruzione del trotto lento come andatura da strada. - Inconvenienti del trotto rapido. La teoria si accorda con l'esperienza. Differenza delle reazioni del trotto e del galoppo. 
-Per la conduzione è logico trottare sul piede interno. - Relazione tra l'elevazione degli anteriori e dei posteriori al trotto.

§ VI. - Il galoppo .........................................................................................................................67
Vantaggi. - Inconvenienti. - I1 cavallo non corre dietro al proprio centro di gravità. 
- Come si può arrestare un cavallo che tira?

§ VII. - Conclusione.....................................................................................................................72
§ VIII. - Galoppo da corsa............................................................................................................72
Nota sulla definizione delle andature ........................................................................................76

CAPITOLO II

- RUOLO DEI RIFLESSI...............................................................................................................77 Loro vantaggi per il cavaliere. Loro inconvenienti per l'istruttore. - Della necessità per l'istruttore di acquisire i propri riflessi mediante lo studio

CAPITOLO III

- RUOLO DELLE FORZE INTERIORI NELL'INTERVENTO DEGLI AIUTI 
- AIUTI COMPENSATORI.............................................................................................................85
Dissociare per istruire, associare per agire

TERZA PARTE - BREVE RAGGUAGLIO STORICO -

CAPITOLO PRIMO

- L'EVOLUZIONE DELLA POSZIONE DEL CAVALIERE A CAVALLO ..........................................89
Modificazioni della posizione del cavaliere da Senofonte fino ai giorni nostri.

I. - SENOFONTE (445-360 a.C.)...................................................................................................90
II. - PLUVINEL (1555-1620).........................................................................................................91
III. - NEWCASTLE (1592-1675)....................................................................................................91
IV. - LA GUÉRINIÈRE..................................................................................................................92

CAPITOLO II

- DEI MEZZI DI DOMINIO DEL CAVALLO NELL'ANTICHITA' ....................................................107

La bardatura in Grecia, a Roma e in Oriente

§ I. - La briglia ..........................................................................................................................107
§ II. - La sella ............................................................................................................................109
§ III. - Lo sperone......................................................................................................................112
§ IV. - La ferratura.....................................................................................................................112

CAPITOLO III

LA BARDATURA NEL MEDIOEVO.............................................................................................115
§ I. - La briglia ..........................................................................................................................115
§ II. - La sella d'armi..................................................................................................................116
§ III. - Le staffe...........................................................................................................................117
§ IV. - La gualdrappa.................................................................................................................117
§ V. - L'armatura del cavallo......................................................................................................117
§ VI. - Lo sperone......................................................................................................................117
APPENDICE - SENOFONTE: De re equestri...............................................................................119

CAPITOLO IV

L'EQUITAZIONE IN GRECIA E A ROMA....................................................................................123

§ I. - L'origine dell'equitazione in Grecia e poi a Roma...........................................................123
§ II. - Come si saliva a cavallo..................................................................................................124
§ III. - Le andature usate.........................................................................................................125
 § IV. - I movimenti e le volte (gyri)............................................................................................126
§ V. - Salto degli ostacoli.........................................................................................................126
§ VI. - L'equitazione militare...................................................................................................126












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