equitazione sentimentale




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copertina D. De Clam

PREFAZIONE

Dal Secolo dei Lumi.

Louis Charles Dupathy de Clam: in uno dei miei viaggi a Saumur, nella libreria dove mi sono recato alla ricerca di qualche novità, la mia attenzione è stata attratta da questo testo, mi ha incuriosito subito la prefazione: una lettera diretta all'Accademia delle Scienze, Belle Lettere ed Arti, istituita da Montesquieu. Mi sembrò degna indubbiamente di grande interesse. Devo confessare che dell’Autore mi era noto solo vagamente il nome, e ciò è ammissibile nel nostro paese dove la cultura dell’equitare è scomparsa da quasi un secolo e continua ad essere osteggiata, ma la sua lettura, in me, che da circa venti anni sono topo di biblioteca straniera e cerco di leggere ogni cosa sia di interesse per il cavallo, ha suscitato al contempo grande ammirazione e senso di colpa per non averlo letto prima.

E’ stata una rivelazione! In quest’opera si respira il vero spirito dell’Illuminismo, proiettato nella ricerca scientifica, nell’analisi della storia, dell’arte, della fisica, della matematica e dell’equitazione. Si coglie la grandezza del periodo, l’effervescenza e la creatività che nasce dalla liberazione dell’intelligenza, le possibilità di sviluppo che ne possono derivare. Credo che questo Autore sia riuscito, con la sua opera equestre, a trasmettermi il vero significato del periodo dei Lumi, come mai nessuno era riuscito a comunicarmelo nei banchi di scuola.

Eccessivo? non credo, siamo così presuntuosi e tronfi del periodo storico in cui viviamo e delle apparenti capacità conoscitive di cui stiamo godendo, che abbiamo spesso, nei confronti della storia e dei secoli che ci hanno preceduti, un atteggiamento supponente. Questo è tanto più vero in campo equestre, dove un dissennato furore iconoclasta nei confronti della storia e della cultura equestre ha ridotto le nostre conoscenze a tal punto che chi sostiene che il cavallo ha quattro zampe è già considerato un genio dell’equitazione. Dal Nuovo Continente moderni profeti scoprono l’acqua calda gettando lo scompiglio tra i “tecnici” istituzionali e cogliendo immediatamente un successo di pubblico apparentemente incomprensibile. Se la cultura fosse stata tenuta nella dovuta considerazione questi profeti avrebbero ben poco da dire, perché tutto è stato già detto, ed in molti casi anche accantonato perché non realmente adeguato al cavallo.

Dupaty de Clam (1744 - 1782), ufficiale dei Moschettieri di Luigi XVI, allievo di La Pleigniére, in quanto figlio del suo tempo rifiuta l'obbedienza ad un piano trascendentale ed usa gli strumenti della ragione e la forza del dubbio per costruirsi le proprie risposte. I soggetti dell'equitare, cavallo e cavaliere, sono sottoposti ad un’analisi puntuale, anatomica, funzionale e relazionale. La posizione e l’uso delle varie parti del corpo dei due collaboranti sono vagliate nel minimo dettaglio, con la specificità di effetto di ciascuna. Ne deriva una descrizione puntigliosa che lascia stupefatti per la profonda conoscenza che l'Autore ha della fisica, della matematica e dell’anatomia. Ciò che più colpisce chi è interessato come me alla ricerca cinetica e neuromotoria, è la semplicità con cui ci propone condizioni e situazioni che noi oggi stiamo studiando ed elaborando, come ad esempio il riferimento all’acquisizione di posture scorrette, tanto difficili da rimodellare per ottenere una posizione che dia efficacia all’assetto.

Se i moderni istruttori di equitazione, e non solo del nostro paese, conoscessero una piccola parte, non dico delle conoscenze a cui ha attinto l’autore, ma semplicemente di questo testo, non saremmo costretti a sopportare gli osanna nei confronti di cavalieri che dire modesti è gratificarli in eccesso. Avremmo tecnici in grado di parlare di cavalli e di cavalieri con competenza specifica.

La lettura di quest'opera non è sempre agevole, anche perché di testo tecnico si tratta e non di romanzo di avventure. Leggendo Dupaty de Clam si rintraccia la fonte a cui hanno attinto Steinbrecht e l’Hotte per l’approfondimento e l’avanzamento del proprio lavoro, si entra nel vivo di elementi che i colti danno per scontati e gli ignoranti negano per la propria incapacità di comprenderli.

La spiegazione arriva a prendere in considerazione addirittura la verbalizzazione con cui fare istruzione, confermando così la grande importanza della semantica, oggi tanto negata dagli stolti, che ignorano il danno neuropsichico e sociale che, con tale negazione, creano alla collettività.

Questo è un testo per istruttori, ma anche un testo che appassionerà certamente tutti coloro che praticano l’equitazione per diletto. Modernissimo nelle prospettive, la cui modernità deriva da un sapere profondo, acquisito empiricamente, vissuto quotidianamente ed analizzato con intelligenza e supportato da un adeguato bagaglio di conoscenze. Modernissimo per le indicazioni che dà per l’istruzione degli allievi e per l’addestramento dei cavalli. In alcuni passaggi dobbiamo ricordare, come sempre si dovrebbe fare nella lettura dei testi di questo periodo storico, che le selle allora in uso e le modalità d’uso delle redini in una sola mano impongono alcune differenze, e quindi le indicazioni vanno adattate con intelligenza alle nuove metodologie. Un'osservazione va tenuta presente: le selle non consentivano una posizione particolarmente eretta, quale invece consentono le selle attuali, più strette di seggio. La posizione della seduta di de Clam è più vicina a quella detta “three points sit”, ovvero seduta su ischi e coccige, che è sostenuta da alcuni nell'attuale dibattito internazionale, poiché le selle, troppo larghe, non consentivano facilmente la posizione detta “two points sit”, ovvero sui soli ischi, sostenuta dai più moderni e che, a mio avviso, ci consente oggi di aggiungere un quid in più alle possibilità dell’assetto.

Un punto interrogativo riguarda il galoppo. Quando l’autore tratta questa andatura e la partenza a questa andatura, le idee si confondono. Egli parla di tre tipi di galoppo: a quattro tempi, e va bene, a tre tempi, ed anche questo è ben noto, ma poi aggiunge un galoppo a due tempi per diagonali. Le questioni che si pongono sono: non è il “terre a terre”, perché di questo parla specificamente poi, non dovrebbe essere il cambio a tempo perché, secondo la nostra conoscenza, inventato da Mazzuchelli, e d’altra parte cineticamente non si effettua per diagonali. Se, a causa dei mezzi ottici interpretativi limitati, è un'esposizione non perfettamente corretta del cambio a tempo, in tal caso Dupaty de Clam dirimerebbe salomonicamente la questione tra Mazzuchelli e Baucher riguardante chi dei due in vero abbia inventato il cambio a tempo, e cambierebbe non di poco la storia dell’equitazione. Oppure, cosa peraltro possibile, ai Vecchi Maestri era nota un’andatura che si è persa nel tempo.

Il secondo punto dubbio è in relazione alla partenza al galoppo, che non è chiaramente comprensibile, come invece è il resto del testo; anche in questo caso si pongono gli stessi dubbi precedenti e quindi, consigliandovi di prendere un po’ di tempo per assaporare di che cosa sia capace la mente umana quando è stimolata dalle conoscenze e dalla cultura, lascio a voi dirimere questi dubbi.


Giancarlo Mazzoleni

INDICE.


Discorso sui rapporti dell'Equitazione con l'Anatomia, la Meccanica, la Geometria e la Fisica   Pag. 1

Prefazione.                                                                                                                                         6


LIBRO I.

TEORIA E PRATICA DELL'EQUITAZIONE, RELATIVAMENTE ALL'UOMO.


PRIMA PARTE.

Teoria, o posizione e movimento degli arti dell'uomo sul cavallo.

Introduzione.                                                                                                                                 11

CAPITOLO I. Principi della buona posizione dell'uomo sul cavallo.                                               12

Articolo I. Dei centri di gravità dell'uomo e del cavallo, e della loro posizione l'uno sull'altro.             13

Articolo II. Dell'intensità della spinta del corpo dell'uomo sul cavallo e della sua direzione.               14

I. Quantità di questa forza.

II. Del contrappeso.

Articolo III. Applicazione dei principi precedenti alla posizione delle parti solide dell'uomo.               16

I. Posizione del tronco.

II. Posizione della testa e delle spalle.

III. Posizione delle cosce.

IV. Posizione delle ginocchia, delle gambe e dei piedi.

Proprietà della posizione delle cosce.

V. Posizione del braccio e della mano.

CAPITOLO II. Dei movimenti in generale.                                                                                      20

Articolo I. Delle ossa, relativamente ai loro movimenti.                                                                                   ibid.

Articolo II. Dei muscoli, relativamente alla loro proprietà di muovere le ossa.                                   21

CAPITOLO III. Dei movimenti in particolare, relativamente all'Equitazione.                                  23

I. Movimenti della testa.

II. Movimenti del collo.

III. Movimenti delle vertebre del dorso e di quelle dei lombi.

Osservazioni sui movimenti delle vertebre.

IV. Movimenti delle cosce.

V. Movimenti delle gambe.

VI. Movimenti del piede.

VII. Movimenti della spalla.

VIII. Movimenti del braccio.

IX. Movimenti dell'avambraccio.

X. Movimenti del polso.

CAPITOLO IV. Osservazioni sulle forze muscolari dell'uomo e sullo stato in cui devono essere

 i muscoli per operare in modo onveniente.                                                                                  30


SECONDA PARTE.

Pratica dell'Equitazione, relativamente all'uomo, o delle sue operazioni sul cavallo.

Introduzione.                                                                                                                                33

CAPITOLO I. Metodo per insegnare i primi principi.                                                                     34

Articolo I. Prima lezione agli allievi.                                                                                               ibid.

Articolo II. Lezione sulla posizione.                                                                                                  35

I. Termini che convengono alla lezione della posizione.

CAPITOLO II. Delle azioni dell'uomo in Equitazione.                                                                    38

Articolo I. Azioni delle braccia e delle mani.                                                                                  ibid.

Articolo II. Azioni delle cosce e delle gambe.                                                                                    40

I. Dell'aiuto formato dall'accordo tra le cosce, le gambe ed i piedi.


LIBRO II.

TEORIA E PRATICA DELL'EQUITAZIONE, RELATIVAMENTE AL CAVALLO.


PRIMA PARTE.

Teoria, o della conoscenza del cavallo, del meccanismo dei suoi movimenti,

della sua conformazione, delle sue sensazioni, ecc.

CAPITOLO I. Della bellezza e della bontà del cavallo.                                                                     43

CAPITOLO I. Meccanismo generale dei movimenti del cavallo nella sua marcia.                            47

Articolo I. Del cavallo fermo, in equilibrio.                                                                                         48

Articolo II. Funzione delle gambe del cavallo nella sua marcia e ripartizione successiva

dei pesi su ciascuna di esse.                                                                                                         ibid.

  1. Primo movimento.

II. Secondo movimento.

III. Terzo movimento.

Osservazioni sui precedenti movimenti.

IV. Dell'appoggio sulle gambe.

  1. Sequenza dei movimenti delle gambe.

Articolo III. Applicazione della teoria della molla alla gamba posteriore del cavallo                             52

Articolo IV. Le gambe anteriori destinate unicamente a sostenere la massa.                                    54

Articolo V. Direzione della linea di inserzione verticale delle gambe del cavallo in movimento.          55

Articolo VI. Delle andature del cavallo.                                                                                            56

Osservazioni sulle andature.

CAPITOLO II. Della buona conformazione del cavallo, dimostrata secondo l'uso delle sue

membra.                                                                                                                                        59

  1. Della testa e delle sue diverse parti.

II. Dell'incollatura.

III. Del garrese.

IV. Del petto.

V. Delle spalle.

VI. Del gomito.

VII. Delle braccia.

VIII. Del ginocchio.

IX. Del cannone.

X. Del nodello.

XI. Del pastorale.

XII. Della corona.

XIII. Del piede.

Riflessioni sulle gambe.

XIV. Del dorso e delle reni.

XV. Delle coste.

XVI. Del ventre.

XVII. Della groppa.

XVIII. Delle cosce.

XIX. Delle gambe posteriori.

XX. Dei garretti.

XXI. Dei nodelli posteriori e del pastorale.

CAPITOLO III. Della scelta dei cavalli relativamente all'uso a cui sono destinati.                           71

Articolo I. Del cavallo da  caccia.                                                                                                   ibid.

Articolo II. Del cavallo da maneggio.                                                                                                73

Articolo III. Del cavallo da guerra.                                                                                                    74

CAPITOLO IV. Dei sensi del cavallo.                                                                                               75

I. Della vista.

II. Dell'udito.

III. Dell'odorato.

IV. Del tatto.

Articolo I. Della bocca del cavallo e della sensibilità delle barre.                                                       78

I. Della posizione del morso.

II. Degli effetti del morso.

III. Delle proprietà del morso e del suo rapporto con la sensibilità delle barre.

IV. Dell'appoggio del morso.

Articolo II. Dei fianchi del cavallo e della loro sensibilità.                                                                83

CAPITOLO V. Della buona attitudine delle parti del cavallo, dimostrata secondo

la loro struttura anatomica.                                                                                                          86

Articolo I. Elementi anatomici del cavallo, relativamente all'Equitazione.                                         87

I. Della testa.

II. Del collo e delle vertebre cervi cali.

III. Delle vertebre dorsali e lombardi.

IV. Delle coste.

V. Della spalla.

VI. Del braccio.

VII. Dell'avambraccio.

VIII. Del ginocchio.

IX. Del cannone.

X. Del pastorale, della corona e del piede.

Articolo II. Osservazioni sulle estremità anteriori.


SECONDA PARTE.

Pratica dell'Equitazione relativamente al cavallo, o della sua istruzione in maneggio.

CAPITOLO I. Lezioni del I livello, ovvero primi elementi da dare al giovane cavallo.                       94

Articolo I. Lezione del trotto alla corda.                                                                                          ibid.

Articolo II. Prima lezione sulla linea diritta, sotto all'uomo.                                                               96

Articolo III. Prima conoscenza delle redini.                                                                                       97

Articolo IV. Prima conoscenza delle gambe.                                                                                      98

CAPITOLO II. Lezioni del II livello, indirizzate a dare equilibrio al cavallo.                                     99

Articolo I. Lezione del passo e del trotto sulla linea dritta                                                              ibid.

Articolo II. Lezione del passo e del trotto sul circolo.                                                                      100

Articolo III. Momento adatto per mettere il morso al cavallo.                                                           101

Articolo IV. Della bella attitudine del cavallo.                                                                                102

Articolo V. Del passo di scuola.                                                                                                     106

CAPITOLO III. Lezioni del III livello, indirizzate a piegare il cavallo e a dargli la prima
scioltezza con l'avanzamento ed il gioco
delle parti interne su quelle esterne.                          108

Articolo I. Del cavallo portato diritto e del cavallo portato con il piego.                                            108

Articolo II. Lezione del piego della spalla.                                                                                      109

Articolo III. Degli angoli e del doppiare                                                                                           111

Articolo IV. Lezione della spalla in dentro lungo la parete.                                                             112

Articolo V. Lezione del piego rovescio.                                                                                            113

Articolo VI. La spalla in dentro sul circolo.                                                                                     114

Articolo VII. Lezione della spalla rovescia sulla linea obliqua.                                                          115

Articolo VIII. La stessa lezione sul circolo.                                                                                      116

CAPITOLO IV. Riflessioni sulle lezioni dei tre primi livelli.                                                          117

CAPITOLO V. Lezioni del IV livello, indirizzate a donare un piego più stabile al cavallo e a 
perfezionare la sua scioltezza con l'avanzamento e il gioco delle parti esterne su quelle interne
.                                                                                                                                       118

Articolo I. Del cambiamento di mano su una pista.                                                                         ibid.

Articolo II. Dei cambiamenti di mano su due piste.                                                                        119

I. Cambiamento di mano su due piste con l'aiuto della gamba esterna.

II. Cambiamento di mano su due piste con l'aiuto della gamba interna.

Articolo III. Del lavoro laterale da un tallone all'altro.                                                                    121

I. Della testa al muro.

II. Della groppa al muro.

Articolo IV. Delle volte su due piste.                                                                                             123

I. Della volta.

II. Della volta rovescia.

III. Della piroetta a più tempi.

Articolo V. Osservazioni sull'elevazione della mano e sull'assetto del Cavaliere nelle

lezioni del III e IV livello.                                                                                                             125

CAPITOLO VI. Riflessioni su tutte le precedenti lezioni e sul tempo ed il

lavoro necessario per addestrare un cavallo.                                                                             126

CAPITOLO VII. Lezioni del V livello indirizzate a perfezionare il cavallo.                                   127

Articolo I. Dell'alt e del rinculare.                                                                                               ibid.

Articolo II. Della partenza al galoppo.                                                                                           128

Articolo III. Del cambiamento di piede al galoppo.                                                                         130

Articolo IV. Del cambiamento di mano su due piste al galoppo.                                                     131

I. Della mezza volta al galoppo.

II. Della volta al galoppo.

III. Della piroetta al galoppo.

CAPITOLO VIII. Lezioni del VI livello, indirizzate a donare brillantezza al cavallo.                     133

Articolo I. Delle arie a terra.                                                                                                      ibid.

I. Del Passeggio.

II. Del Piaffo

III. Del Terra a terra.

IV. Della Mezz'aria.

Articolo II. Delle arie rilevate in generale.                                                                                   135

I. Teoria del salto.

II. Della Levata.

III. Della Corvetta.

IV. Del Capannone, della Ballottata e della Capriola.

CAPITOLO IX. Dell'uso dei pilieri.                                                                                             138






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